Terry
Brooks
I
Viaggi della Jerle Shannara - libro terzo
L’ultima magia
Finito.
Terzo
“ciclo” della saga di Shannara
finito.
Ho messo ciclo tra virgolette perché come sappiamo il caro Terry
(come tutti) bara. Come già detto infatti i tre libri sui Viaggi
della nave volante Jerle
Shannara
costituiscono
in realtà tre parti di un’unica storia (provate a leggervi il
secondo da solo se non ci credete – ma poi andate a sfogare la
rabbia altrove). In questo caso però avrei dovuto virgolettare anche
finito,
in quanto questo finto ciclo manco si conclude.
Le vicende di Bek e compagni servono
solo come premessa per l’avvento di un nuovo druido, di cui
leggeremo nei romanzi successivi (ma non voglio spoilerare troppo).
Per il momento accontentiamoci di sapere che:
a) il solito gruppo di personaggi si raduna
provenendo da esperienze differenti
b) i protagonisti compiono la missione
c) gli eroi si dividono e prendono la propria
strada
fatto.
E
con questo abbiamo appena recensito tutti
i
libri della saga di Shannara.
Esagero?
Mmm… no. E badate che lo dico da fan del
grande Terry.
Dai,
i libri di Shannara li amiamo tanto, ma (anzi forse proprio per
questo) sono un po’ tutti uguali a sé stessi. I personaggi sono
fotocopie dei loro avi – basta prendere il nome di uno e
appiccicarlo alla storia di chi lo ha preceduto e il risultato non
cambia –, il loro carattere rimane sempre superficiale nonostante
un buon 80% delle pagine sia occupato da sbrodolamenti emotivi ed
elucubrazioni dei nostri eroi. Questo avviene – a differenza di
Martin,
ad esempio – perché se un personaggio invece di dire “Ahi, come
sono triste e disperato” per sei pagine consecutive si
comportasse da
triste e disperato, tutto il suo essere sarebbe cento volte più
concreto e credibile.
Ma allora diventerebbe Martin, non Terry
Brooks. E a noi piace Shannara anche perché è così. Più
leggero, senza eccessi, sempre un po’ più uguale attraverso i
decenni.
Ne voglio altri mille di libri della saga, e li
voglio tutti così.
Mi sono contraddetto?
Mmm… No.
Oh.