Stepheng King
IT
Sono passati ben 27 anni da quando il demoniaco clown Penniwise ha terrorizzato i bambini di Derry e... del resto del pianeta.
E guarda un po', il caro Penny si risveglia famelico esattamente ogni 27 anni... così eccoci qua di nuovo a parlarne.
Devo ammettere che ho cominciato a scrivere questa recensione diversi giorni prima dell'uscita del film: al primo sguardo il rinnovato look del clown mi ha conquistato, e ho provato davvero ammirazione e stima per i visual artists che gli hanno dato vita.
Sulle prime in realtà mi sono detto: ma dai, con quei dentoni e gli occhi azzurri, non fa paura! Molto meglio il ghigno strabordante di zanne del mitico Tim Curry, il pagliaccio del 1990.
E invece no, era solo l'effetto nostalgico con cui idealizziamo le esperienze passate e discriminiamo il nuovo: questo It ha in sé qualcosa di ipnotico che mi ha davvero conquistato.
Così non vedevo l'ora di condividere il mio placet per il trucco del buon Bill Istvan Günther Skarsgård (che poi con uno che ha la passione per la Scandinavia e i vichinghi, se ti chiami Istvan Günther Skarsgård hai già vinto facile...), agghindato da malefico Pierrot in una goticissima mise desaturata che è a metà tra clown, bambola assassina e maschera del carnevale di Venezia.
Ma al di là dell'aspetto estetico It ha tanto da offrire al pubblico dei nostalgici e dei nuovi fan, molto più di un banale reboot.
In effetti già alla fine del primo tempo - volato - ricco di autocitazioni e scene che ricalcano quelle della miniserie del '90, sono piuttosto soddisfatto. Ci sono alcune invenzioni horror davvero belle, come un pauroso e distopico dipinto alla Modigliani.
La scoperta più bella di questa prima parte è senz'altro la recitazione: i ragazzi sono straordinari. Se Finn Wolfhard lo amavo già da Stranger Things (a proposito, venerdì prossimo inizia la seconda stagione!), gli altri sono stati una grande rivelazione; su tutti Ben (Jeremy Ray Taylor) e Sophia Lillis (Beverly), ma nel secondo tempo tutti danno davvero prova di essere già grandi in senso attoriale.
Molto ben caratterizzati anche i cattivi "umani", come il bullo Nicholas Hamilton (Henry).
Le due ore abbondanti scorrono via senza problemi, e anzi, alla fine ne vorreste ancora.
Alcune scene sono davvero un sogno (un incubo?) visivo, come quella del bagno di Beverly, quella della proiezione in garage, o, nel finale, la bocca spaventosa e senza fondo del mitico clown.
Un bel voto lo meritano anche le battute dei giovani protagonisti, che spezzano la tensione senza che l'atmosfera ne risenta.
Insomma paura, sarcasmo, effetti speciali spettacolari e revival anni '80: a questo nuovo It non manca nulla.
Tim Curry è e rimarrà l'originale (a livello cinematografico, s'intende), ma bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare.
Il nuovo clown galleggia molto in alto, e non vediamo l'ora che torni a spaventarci col secondo capitolo.
In effetti già alla fine del primo tempo - volato - ricco di autocitazioni e scene che ricalcano quelle della miniserie del '90, sono piuttosto soddisfatto. Ci sono alcune invenzioni horror davvero belle, come un pauroso e distopico dipinto alla Modigliani.
La scoperta più bella di questa prima parte è senz'altro la recitazione: i ragazzi sono straordinari. Se Finn Wolfhard lo amavo già da Stranger Things (a proposito, venerdì prossimo inizia la seconda stagione!), gli altri sono stati una grande rivelazione; su tutti Ben (Jeremy Ray Taylor) e Sophia Lillis (Beverly), ma nel secondo tempo tutti danno davvero prova di essere già grandi in senso attoriale.
Molto ben caratterizzati anche i cattivi "umani", come il bullo Nicholas Hamilton (Henry).
Le due ore abbondanti scorrono via senza problemi, e anzi, alla fine ne vorreste ancora.
Alcune scene sono davvero un sogno (un incubo?) visivo, come quella del bagno di Beverly, quella della proiezione in garage, o, nel finale, la bocca spaventosa e senza fondo del mitico clown.
Un bel voto lo meritano anche le battute dei giovani protagonisti, che spezzano la tensione senza che l'atmosfera ne risenta.
Insomma paura, sarcasmo, effetti speciali spettacolari e revival anni '80: a questo nuovo It non manca nulla.
Tim Curry è e rimarrà l'originale (a livello cinematografico, s'intende), ma bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare.
Il nuovo clown galleggia molto in alto, e non vediamo l'ora che torni a spaventarci col secondo capitolo.