Ridley Scott
Blade Runner 2049 [no spoiler]
di The Gardener87
La
fantascienza nel corso degli anni ha avuto numerose occasioni di dare il suo
contributo al mondo del cinema, e in poche occasioni quel contributo è stato
importante come quello del primo Blade Runner. Era dunque
inevitabile che prima o poi qualcuno decidesse di farne un sequel, e dopo avere
visto Alien: Covenant ero pronto al peggio.
Ma andiamo
per gradi e vediamo punto per punto i vari aspetti positivi e negativi di
questa pellicola.
Innanzitutto,
come suggerisce il 2049 dopo il titolo, il film è ambientato 30 anni dopo le vicende di
Rick Deckard, quindi è effettivamente un sequel e non un prequel.
Gli
scenari sono molto suggestivi: la distopica metropoli si mostra in tutta la sua
alienante magnificenza, resa ancora più sfavillante da effetti
speciali di prim'ordine.
I palazzi
vertiginosi e le immense insegne tridimensionali interattive conferiscono un
aspetto estremamente cyberpunk alla città, arricchita dall'immancabile
fan-service in cui vengono ripresentate location e abiti molto simili a quelli
visti nella precedente pellicola.
Questi
scenari però hanno un piccolo neo: proprio perché tutto è così bello finiscono
per risultare leggermente fuori contesto; la città è perfetta, anche le
prostitute sono impeccabili nel loro look futuristico, con gli elementi di
degrado quasi tutti confinati al di là delle mura cittadine, a differenza della
vecchia pellicola, dove la città prendeva vita proprio dall'alternanza delle
sterili sale dei grandi palazzi con strade sporche e piovose brulicanti di
folla multietnica.
Le
sonorità della colonna sonora sono molto simili a quelle scelte da Vangelis nel
1982 e ci fanno dire proprio “musiche da Blade Runner”, anche se forse a tratti
sono un po' troppo epiche e “bassose”.
Gli attori protagonisti sono tutti molto bravi e Ryan Gosling riesce molto bene in una parte tutt'altro
che facile, dando vita a un personaggio in conflitto con la propria esistenza
che scopre poco alla volta il peso dell'umanità. Poi Harrison Ford, che interpreta... Harrison Ford, come sempre alla grande, e anche Edward James Olmos fa una
piccola comparsa insieme ai suoi celeberrimi origami.
Gli
antagonisti invece risultano ben poco credibili, non per carenze attoriali ma per lo scarso spessore dei personaggi, che
scadono in banali cliché da cattivi anni '80; le motivazioni degli androidi in
fuga del primo film e del visionario signor Tyrell sono tutte plausibili, con
azioni riconducibili alla logica dei personaggi, mentre questi nuovi avversari
sembrano più che altro dei sociopatici disturbati proprio per la mancanza di
chiarezza dei loro progetti e la scarsa coerenza di alcuni presupposti di base
della storia.
Veniamo
infatti alla parte più dolente di Blade Runner 2049: la storia.
Ammetto
che per la fantascienza sono piuttosto pignolo (molti direbbero che sono un
rompi...), però credo che in qualunque racconto di qualunque ambientazione debba rispettare in maniera rigorosa le proprie regole di coerenza interna, perché
venendo meno questi presupposti, anche per poco, l'intera storia perde
consistenza e tutto si annacqua tra i "se" e i "ma" che uno spettatore attento andrà
a sollevare.
Se
nell'introduzione si dice che i vecchi Nexus 8 vengono “ritirati” dai Nexus 8s
perché la precedente generazione non ubbidisce agli ordini, mentre la nuova sì, allora i gli 8s DEVONO obbedire senza esitare; la loro stessa esistenza si basa
su questo presupposto. Non è una grande anticipazione dire che questo non
accade. Inoltre questi nuovi modelli non vengono affatto dipinti come schiavi,
non sono i muli da soma che ci aspetterebbe da esseri creati solo per servire, bensì tizi che vivono in piccolo appartamento
(simile a quello di Deckard ma più ordinato e illuminato), ricevono benefit sul
lavoro, e possiedono beni di conforto assolutamente inutili per un androide
senz'altra identità oltre al proprio numero di serie.
Il ritmo
della narrazione non è rapido, dilatato da drammatici silenzi, intensi primi
piani e qualche scena veramente priva di significato, portando la pellicola alla
ragguardevole durata di 163 minuti, che se non siete bravi nelle divisioni sono
2 ore e 43 minuti, un po' troppo per riuscire a mantenere sempre alta la
tensione e l'interesse del pubblico in sala.
Alla luce
dei fatti Blade Runner 2049, pur essendo un film piacevole, non raggiunge i
fasti del predecessore e finisce per perdersi come lacrime nella pioggia.