sabato 10 dicembre 2016

Recensione - Pacific Rim

Pacific Rim



Ora: si dice che i maschi siano organismi semplici, gretti, dominati da istinti basilari e prevedibili.
Si dice che la loro esistenza sia guidata dai bisogni primari dell'animale: mangiare, dormire, zaccagnare (cit.). Eh sì, soprattutto zaccagnare.
Assolutamente vero.

Ah, Frank. Tu sì che zaccagnavi alla grande...


Infatti, fatto salvo il comune desiderio - neanche tanto inespresso - di circondarsi di odalische libidinose ma nude, sono davvero poche le cose in grado di elevare il livello di attenzione di un maschio oltre la soglia della mera sopravvivenza (diciamocelo, passiamo buona parte della vita in modalità antigelo).

I robottoni lo fanno!
Compiono il miracolo! Coi robottoni il maschio mi si attiva, delega le funzioni vitali del respiro e del battito del cuore alla parte più remota del suo essere, e dedica tutta la sua energia allo schermo.
Scrive il grande Robert McKee, padre degli sceneggiatori hollywoodiani, che durante la proiezione di un film il quoziente intellettivo degli spettatori sale di 25 punti.
I maschi posti di fronte a enormi pupazzoni di metallo virtuale che brutalizzano mostri fluorescenti, come nel peggiore Celebrity Death Match, sfiorano in questo modo vette raggiunte di rado persino da Forrest Gump Tesla.

Volete rendere il mondo un posto migliore? Più robottoni per tutti!
Era dai tempi di Megaloman che si pazientava struggendoci in attesa di qualcosa del genere, e grazie al buon Guillermo del Toro, ora possiamo morire felici e liberare il mondo dalla nostra beata inutilità.

Ah, Megaloman. Tu sì che zaccagnavi alla grande...


Pacific Rim è un fumettone golosone per appetiti semplici semplici, pieno di colori, cliché carrettate di effetti speciali e nient'altro personaggi stereotipati simpatici e ben assemblati, come l'improbabile Hannibal Chau dalle scarpe d'oro (l'inossidabile Ron Perlman) - che sagoma! - o la coppia spassosissima dei due scienziati nemici/amici che sparando cazz con la loro conoscenza imbarazzante della genetica e dei teletubbies modelli matematici risultano fondamentali per la scontata banale prevedibile scialba vittoria finale.

Insomma, tirando le fila, due ore di tabula rasa cerebrale proprio di quelle che piacciono a me (tanto è vero che mi sono pure comprato il blurei. Eh? Eh?).
Poi dite che non vi consiglio bene.

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