Oggi voglio spendere due parole per questo racconto di Federica Prina, scoperto sull'internet mentre mi dedicavo alla ricerca di ebook fantasy gratuiti.
Di solito è una ricerca che conduce a poco, vuoi per i criteri di catalogazione degli store che taggano come fantasy qualsiasi zozzeria, vuoi per la pochezza di chi si lancia sul mercato globale della narrativa gettando - ce ne fosse bisogno - ulteriore cattiva luce sul MIO genere preferito. Ve possino...
Così, dopo lungo slidare del dito sul mio cellulare mi è capitata sott'occhio questa delicata copertina, poco fantasy forse, ma in qualche modo, proprio per questo, meno occhieggiante, più onesta dei tanti obbrobri in cui solitamente ci si imbatte.
Il Mercante di Tylmon è un lungo racconto senza suddivisioni interne, un po' come la prima stesura del romanzo di Jack Kerouac Sulla Strada, che pare sia stato scritto tutto d'un fiato e poi riaggiustato per le stampe. La vicenda è quella di Cheslav, un mercante, o meglio, un ex mercante, che ora vaga di villaggio in villaggio guadagnandosi da vivere come cacciatore.
Per quale motivo Cheslav abbia abbandonato la sua professione per una "carriera" completamente opposta e pericolosa, e quale sia la vera preda che insegue lo scopriremo un poco alla volta, tra foreste, taverne e riminiscenze del nostro eroe.
Il Mercante di Tylmon è risultato una lettura gradevole. Non è per niente poco nel mare magnum dell'inutilità digitale contro cui spesso mi scaglio. I punti a favore sono diversi: innanzitutto, pur trattandosi di autopubblicazione, si nota una certa attenzione per la forma. Il testo è praticamente esente da refusi e l'italiano è corretto anche se si intravede, ad esempio nella presenza delle D eufoniche e nel linguaggio troppo piano, la mancanza di pratica e di un editing professionale.
Il ritmo è piacevole: forse qua e là ci sarebbe bisogno di alleggerire le descrizioni, il colpo di scena è intuibile piuttosto precocemente, ma si tratta di sfumature per un testo che viene offerto gratuitamente e riesce bene laddove tantissimi altri falliscono miseramente tra roboanti proclami e caterve di "recensioni" a cinque stellette.
Federica Prina si presenta in punta di piedi sin dalla scelta della cover, con questo racconto di cui, per motivi personali di visione del fantasy, ho apprezzato l'approccio intimistico, il risicato numero di personaggi e la quasi costante ambientazione forestale. Il Mercante di Tylmon è un vero fantasy, senza fronzoli e pretese di originalità (parola terribile da associare a questo genere, io credo), e un piccolo e onesto fantasy, di questi tempi, è davvero una piacevole sorpresa.
Voglio concludere quindi con un incoraggiamento all'autrice a perseverare e migliorarsi con quelli che lei stessa definisce "esperimenti" perché, a mio modestissimo parere, la via imboccata è quella giusta.
E poi per citarla: concordo con lei sul fatto che un cassetto sia un luogo davvero triste in cui rinchiudere i sogni, soprattutto quando contiene qualcosa di bello.